Per capire a fondo l’essenza di Egress, occorre analizzare nel dettaglio le tendenze e le correnti dalle quali il nuovo progetto videoludico di Fazan trae diversi elementi.

Disponibile in versione Beta su PC tramite Steam, Egress caratterizza il suo gameplay fondendo due generi molto popolari negli ultimi tempi: abbiamo per le mani qui quello che fondamentalmente è un battle royale, nel quale diverse lobby di giocatori si sfidano nella ormai classica guerra per essere l’ultimo sopravvissuto all’interno di un’arena che va via via restringendosi. A rendere però particolare il titolo in questione è il comparto di meccaniche che i giocatori sfrutteranno per farsi fuori l’un l’altro e restare gli unici sopravvissuti: il combattimento infatti seguirà del tutto lo stile dei Souls-like, fortunato sottogenere degli Action RPG.

I giocatori saranno quindi chiamati a scegliere una tra le classi presenti, ognuna con caratteristiche ben definite (guerriero pesante, spadaccino leggero, alchimista ed altre) e gestire un sistema di combattimento concatenando attacchi leggeri e pesanti, e utilizzando oggetti consumabili per riuscire ad avere la meglio contro ogni avversario e in ogni situazione.

Ci troviamo dunque davanti ad una commistione tra tipi di gioco mai vista prima, capace di raccogliere dal panorama contemporaneo due elementi amatissimi da milioni di giocatori dando vita a qualcosa di inedito, ma che in ultima analisi non profuma nemmeno troppo di “Nuovo”. Certo, Egress si presenta come un prodotto nuovo, ma di fatto nessuna delle sue parti costituisce di per sé una completa novità. Alcuni fan del genere Battle Royale potrebbe infatti considerare l’atto di amalgamare elementi così sdoganati come una mancanza di una reale innovazione all’interno del genere.

Il titolo di Fazan dà al videogiocatore esattamente ciò che vuole, ciò che conosce, già possiede e di cui gode, ma concedendolo in una veste novella, spera di far breccia nel cuore di tutti per essere almeno ricordato.

La mappa nella quale ci troveremo per darci battaglia è ben strutturata, labirintica e perfetta per il tipo di competizione che mira ad ospitare. Gravata da un’atmosfera tra lo steampunk e il lovecraftiano, la location si differenzia per le ambientazioni variegate, tra cui la vera e propria città, le sue fogne e la mefitica zona portuale, sfidando il giocatore ad imparare a conoscerla in ogni suo anfratto al fine di avere un vantaggio sugli avversari.

Dal punto di vista grafico, Egress presenta una cura particolare sia nei dettagli delle ambientazioni, perfettamente in grado di supportare il gameplay, riuscendo a far indugiare i giocatori nella loro esplorazion; sia per quanto riguarda tutto l’apparato delle animazioni, forse non particolarmente fluide ma fisicamente più che credibili e funzionali rispetto al tipo di gioco con cui abbiamo a che fare.

Un lato negativo da evidenziare in questa fase che precede il lancio del titolo è il fianco che largamente mostra Egress per quanto riguarda la connettività. Attualmente i tempi di attesa per trovare ed immettersi in una lobby sembrano essere infiniti. Ci consoliamo pensando al fatto che la data del lancio ufficiale è lontana e che quindi gli sviluppatori hanno ancora parecchio tempo per gestire queste problematiche irrisolte.

In conclusione Egress è di sicuro un progetto degno dell’attenzione di tutti. Il titolo che concettualmente sembra vivere in una duplice consistenza di “bella idea” e “nessuna nuova idea”, dal punto di vista della resa del gameplay si dimostra invece solido e divertente, dando ai giocatori che non vorranno riflettere troppo sui mille aspetti che creano un videogioco, un’esperienza concitata e appagante, fruibile non solo dagli hardcore gamer che popolano le community dei Souls-like classici, ma anche dagli utenti più sereni e alla ricerca di qualcosa di meno impegnativo da giocare.

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