A Berlino PUBG Corp svela i piani per il futuro della scena competitiva di PUBG
PUBG Corp., la società che possiede PlayerUnknown’s Battleground, sta investendo soldi e risorse per capire come trasformare il suo gioco in un eSport a tutti gli effetti, capace di resistere alla prova del tempo.
A Berlino, infatti, la società coreana metterà a frutto quello che ha imparato in questi mesi per gettare le basi non solo per un torneo ufficiale, ma per un piano quinquennale di sviluppo nel quale PUBG si trasformerà da un semplice gioco ad una vera disciplina elettronica. Il PGI 2018, infatti, non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza che andrà a determinare o sistemare alcune politiche che la società spera di mettere in atto.
IL PIANO DI CHANGHAN KIM
La visione della compagnia è di quelle ad ampio spettro: addirittura quinquennale. Un piano di crescita e consolidamento chiari, precisi e ben delineati che porteranno, secondo le previsioni, alla completa maturazione della scena competitiva tra il 2021 e il 2022. Il 2018, ovvero quest’anno, è considerato dalla compagnia una sorta di Anno Zero, l’anno della Fondazione su cui poggerà l’intero ecosistema del futuro.
PUBG Corp. sta lavorando affinché quest’ultimo possa crescere e sostenersi in modo autosufficiente. Changhan Kim, peraltro, ci ha tenuto a ribadire fermamente che la compagnia è anche pronta a collaborare con chiunque possa apportare innovazione, per massimizzare l’appeal che PUBG può offrire a tutti i giocatori e trovare la giusta ricetta per il framework competitivo.
La compagnia, inoltre, sembra voler prendere una direzione precisa, ovvero quella di mettere al centro della scena proprio i giocatori e le organizzazioni professionistiche, per far sì che l’ecosistema possa crescere, stabilizzarsi e autofinanziarsi con i ricavi generati. Se ricordate, un modello molto simile l’ha già proposto Riot Games per League of Legends. La stabilità finanziaria, per i team, passerà non solo attraverso i prize pool degli eventi ma anche dalla vendita del proprio merchandise e dall’inserimento di contenuti esclusivi in game che i fan potranno acquistare (già da questo PGI 2018 alla modica cifra di 9,99 Dollari), un po’ come accade per le skin delle franchigie della Overwatch League.
In secondo luogo, verrà operata una completa razionalizzazione della scena esport attraverso l’introduzione di un “Path to Pro” globale, chiaro, organizzato e sostenuto da regole uniformi che porrà alla base dell’ipotetica piramide i tornei “amatoriali“. Questi saranno eventi generalmente online, aperti a tutti e rappresenteranno il primo step per coloro che vorranno cimentarsi nella scalata verso il professionismo. Vincendo i tornei sarà poi possibile passare a una lega intermedia semi-professionistica, prima del grande salto verso la Regional Pro Competition. Al pari di quanto accade in altri campionati, anche per il passaggio tra le leghe minori e quella Pro entrerà in vigore un sistema di promotion-relegation.
Inoltre, nei periodi di pausa tra i tornei Pro Regional verrà data la possibilità alle terze parti di organizzare i propri tornei. La stagione, poi, culminerà con il World Championship che si terrà tra Novembre e Dicembre.
Per ciò che concerne, poi, le due modalità di gioco (prima e terza persona, come sapete al PUBG Invitational ci sono entrambe) il team sta ancora sperimentando. Per questo si stanno dividendo tra le due modalità, per capire qual è la migliore per il panorama competitivo. Infine, in futuro arriveranno nuove informazioni relative anche all’ambiente console.